Quanta fatica traversar quel bosco
irto d’arbusti spinosi e sterpaglie
che laceran le sure e nelle maglie
d’infante prigioniero resti fosco.
Paludi ancor t’invischiano e conosco
orchi e trambusti onerosi e battaglie;
ch’affiorin quasi impure le avvisaglie
e intanto ne vai fiero, quasi losco.
Eppur l’ambita luce in lontananza
emerge fioca, ma pregna di speme,
di fede nel presente e nell’attesa;
non prede degli eventi, è già ripresa,
deterge e invoca, ora degna, e si freme.
Ancor vita conduce, ormai s’avanza!