Ogni tanto mi soffermo a pensare a quanto siano patetici i nostri comportamenti, in particolar modo le reazioni impulsive, causate in risposta ad azioni altrui che agiscono come una manciata di sale su chissà quali antiche e vetuste ferite. Mi riferisco, a titolo d’esempio, ai ridicoli rapporti di coppia in cui la maggior parte di noi è coinvolta, in cui entrambi assomigliano più ai soci di una srl che a due persone che si amano, ma nell’ambito del quale ognuno reclama e si aspetta dall’altro qualcosa che non può dare perché è fondamentalmente un miserabile come noi, che abbiamo scelto per non morire soli e verso il quale scateniamo l’inferno per un nonnulla perché non ci ama come piace a noi. Mi riferisco, a titolo d’esempio, all’Ilario di turno, giovane rampante ambizioso cocainomane drogato di lavoro impotente figlio di papà e novello Steve Jobs pronto a cambiare il mondo, finché non fraintende le azioni dei colleghi e va a piangere dal capo perché si sente escluso, l’Ilario che è nostro vicino di scrivania, l’Ilario che è dentro di noi.
Quali traumi si celeranno dietro la nostra impulsività e il nostro essere dei totali e inutili coglioni immaturi? Quali genitori di merda abbiamo avuto e saremo a nostra volta, perpetuando la ridicola mediocrità e l’egoismo del mondo?
La specie umana non ha scampo proprio per questo motivo, sappiatelo. Se avrete la fortuna di trovare delle eccezioni, sappiate tenervele strette e non datele mai per scontato.
E soprattutto, basta dare la colpa a mamma e papà, cominciamo a muovere tutti un po’ il culo.
sì, sarebbe ora
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