Iniquo mondo, qui in bolle distanti,
ognuno ch’ormai mira i suoi fantasmi
mutevoli e cangianti ad ogni istanti;
quale destino ci resta sperare,
immersi ormai solinghi nei miasmi
d’un claustro ch’imminente s’ha da fare?
Ché la salvezza si fa nel presente,
parando della vita ogni fendente!