Sì forte spinge l’acqua sulla diga,
stagnante, pregna, e scura, di risposte,
intanto segni median forze opposte,
la tela intingon vacua e tutto intriga.
Sì lenta crea le crepe sulla pietra,
paziente, degna, e pura, d’esser spressa,
già monda ‘gegni e cure dà a chi in essa
sé merge, idea gli scopi, e non arretra.
Del gaudio il Lume alfin farà ritorno,
il fuoco infiammerà quel sangue nostro,
liquor proromperà, salso e bruciante.
Dai colli il Sole infin verrà un bel giorno,
nel cielo splenderà, quel pingue mostro
dolor più non darà, mia dolce amante.
Complimenti, molto intensa!!! 🌹
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Grazie come sempre, Katia. 🙂
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rubo per il domenicale del 14 giugno
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Prego, sono onorato! 🙂
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